Curiosità filosofiche sul Tai Chi Chuan

Quando parliamo del Tai Chi Chuan, non possiamo scindere quest’arte dal pensiero filosofico taoista di cui è permeata. Negli scritti attribuiti al semi leggendario Lao Tzu si esaltano infatti i concetti di morbidezza e flessibilità e la contrapposizione yin/yang. Il Tai Chi Chuan nasce come arte marziale, ovvero arte del combattimento, sviluppando in seguito i connotati di ginnastica salutare per il corpo e la mente.

Il Tai Chi Chuan è un metodo di cambiamento e miglioramento di se stessi attraverso una forma di meditazione dinamica, caratterizzata da un ciclo ininterrotto di movimenti lenti, morbidi e cedevoli. La sua pratica, diffusa in tutto il mondo, è indicata per persone di tutte le età.

Nel Tai Chi Chuan lo studio ripetuto delle forme e la ricerca dell’armonia del movimento è inscindibile dall’atteggiamento interiore, dalla ricerca di un pensiero fluido, chiaro e rilassato come nella meditazione. Con l’esercizio e la pratica miglioriamo non solo la resistenza fisica ma rafforziamo anche la mente e lo spirito, acquisendo saggezza, profondità e consapevolezza del presente.

Il significato letterale di Tai Chi, “massimo dell’apice”, si riferisce alla ricerca dell’apice dell’energia. La sua pratica quotidiana incide positivamente sugli stili di vita, poiché migliora la coordinazione, la concentrazione e la dedizione. Il movimento stesso e la sua ciclica ripetizione favoriscono un cambiamento e un miglioramento interiore.  

Foto: Wikimedia Commons

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